Mentre correvo dopo una notte di pioggia, in un'area del parco ho sentito un profumo particolare impregnare l'aria. Era uno dei profumi della mia infanzia: il profumo del sottobosco! Immediatamente una carrellata di ricordi e' affiorarata alla mia mente. I ricordi di quando ero bambina e andavo-a-passeggio-con-il-nonno.
Il mio Nonno pazientemente intagliava con il temperino rosso il mio nome e quello dei miei fratelli in rami di nocciolo. Poi ciascuno di noi "spellava" (cosi' dicevamo!) la parte con il nome dal proprio ramo e fieri lo usavamo come bastone. Nel bosco il Nonno ci insegnava dove cercare i funghi. Come riconoscerli ed eventualmente raccoglierli. I piu' ambiti erano i porcini, che chiamavamo brise. Ogni tanto raccoglievamo anche qualche mazza tamburo. La portavamo a casa e la mettevamo in un vasetto d'acqua dove poi si sarebbe aperta. Lungo il sentiero invece raccoglievamo le fragoline di bosco, i lamponi e i miritilli. E finferli a volonta'. Quando dal bosco si apriva un prato, era la volta dei fiori per fare il-mazzolino-da-portare-alla-nonna. Il mio Nonno intonava i canti e ci insegnava come riconoscere le conifere dal tipo di ago. Il mio Nonno mi ha insegnato a leggere e scrivere, ad andare in bicicletta, a suonare il pianoforte, a giocare a briscola e a dama, a fare le parole crociate tenendomi sulle ginocchia, a scattare la mia prima fotografia. Ha ascoltato poesie e tabelline. Mi portava a vedere le trincee della prima guerra mondiale e come le api fanno il miele. Mi raccontava la storia dei tre porcellini. E tante altre cose ancora.
Ecco, io spero che anche i mie figli un giorno, nonostante la distanza, possano trascorrere la magia di quei momenti con i loro nonni, imparare dalla loro saggezza, creare lo stesso affiatamento, crescere con la stessa complicita', godere di quell'affetto profondo e sconfinato che un nonno ha per te.
e qui fiumi di lacrime..... :-)
ReplyDeleteecco, se tu scrivi cosi', un rigagnoletto scende anche qui... :)
ReplyDeleteanch'io ho tanti ricordi che assomigliano ai tuoi. Non sono legati al nonno ma ad un vecchio zio che adesso ha piu' di 80 anni.
ReplyDeleteL'ho rivisto in Italia la settimana scorsa e nei suoi occhi ho visto quanto mi vuole ancora bene, e quanto me ne vogliono sua moglie e sua figlia.
Mi sono sentito un po' in colpa perche' , probabilmente, di bene io gliene voglio un po' di meno e ho lasciato che gli anni e la vita creassero una distanza
Quelli nel post sono i miei ricordi di infanzia. In cuor mio so che al liceo sarei potuta andare a trovarlo piu' spesso. Sarei potuta andare io a fare la passeggiata con lui. Ho recuperato un pochino all'universita' ma non quanto adesso vorrei che avessi fatto.
ReplyDeleteEcco, secondo me, e' quello il loro amore, la loro saggezza. Loro ci sono, ti osservano crescere. Se vuoi tornare, trovi lo stesso amore di un tempo. Se non torni, quell'amore e' sempre li'. Perche' sanno che sei giovane e che stai ancora "imparando la vita".
Perche' loro sono il Nonno e tu il nipotino :)
basta raga', ogni volta che vengo qui mi commuovo... ora pure palbi... :-(
ReplyDeletee che poi qualche giorno fa pure io ho ripensato alla mia nonnina, e allora ora e' probabile che ci scappa un post :-(
e che poi e' stato cosi' triste salutare i nonni ora che siamo ripartiti... che come dice palbi ho creato una barriera con gli anni, col tempo, ora anche con la distanza...
ecco, ora sto piangendo davvero :-(
Marica, il post che posto ora e' per te.
ReplyDeletePerche' possiamo solo guardare avanti...:)!
Via, non piangere :)
si, e' vero... possiamo e dobbiamo guardare avanti.. ed essere contente di questa bella possibilita' che abbiamo :-)
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