Le vacanze natalizie di quest'anno sono state davvero serene, forse le piu' serene negli ultimi anni.
Ho trascorso tanto tempo con i miei fratelli. Abbiamo vissuto in simbiosi per tutti i dieci giorni.
Le nostre giornate iniziavano con una colazione assonnata di biscotti da intingere nel caffelatte a suon di
cosa fai oggi? per cercare di coordinare eventuali impegni e trascorrere piu' tempo possibile insieme.
Sono stati giorni di ore incollati al tavolo a giocare a risiko, scherzando e allo stesso tempo studiandoci alla ricerca di eventuali cambiamenti avvenuti nel corso dell'anno. Una delle cose piu' incredibili che constato ogni volta che torno a casa e' quanto il rapporto con i miei fratelli non venga scalfito dalla distanza e, se possibile, quanto, nonostante il tempo lontano, continui a crescere in profondita' e immensita'. Penso davvero che i miei fratelli siano uno dei doni piu' preziosi che abbia ricevuto dalla vita e spero con tutto il cuore che i miei figli siano altrettanto fortunati e di riuscire a instillare in loro lo stesso legame imprescindibile e indissolubile.
Sono stati giorni in cui Matthew e la mia famiglia non erano piu' alternative inconciliabili ma due affetti che interagivano spontaneamente nella mia quotidianita', un momento che per me si rivela sempre priceless.
Tutti insieme abbiamo fatto giretti in citta' e passeggiate in collina, sotto il sole basso e i colori spenti dell'inverno in un paesaggio che nella sua familiarita' di anno in anno accoglie nuovi ricordi.
Ci sono stati giorni di candeline, regali, tubi pressurizzati che, aperti, sparavano stelle filanti e coriandoli coloratissimi sui festeggiati.
Ho rivisto un cugino della mia mamma, ricoverato dal giorno di Natale all'ospedale. Non credo lo rivedro' piu'. Ma stranamente il pensiero non mi angoscia. Certo mi manchera' ma ho una serenita' profonda dentro di me. Mi ha lasciato una carezza che restera' con me per sempre, con la sua mano tozza e i suoi lineamenti di uomo affetto da sindrome di Down. Una carezza che come ogni suo gesto da sempre ha lasciato splendere tutta la tenerezza e la delicatezza d'animo che quest'uomo custodisce dentro di se'. Quella sua carezza sulla mia guancia destra mi ha trasmesso cosi' tanto ed e' stato il saluto piu' bello che potesse darmi.
Sono stata a messa la notte di Natale e al funerale della mamma di un'amica qualche giorno dopo. Una messa molto intensa la prima, un rito particolarmente toccante e commovente il secondo. Per un attimo ho sentito ancora accesa una flebile fiammella di fede. Spero tanto che l'anno nuovo mi aiuti a ritrovarla.
Queste feste sono stati giorni di auguri, di abbracci, di chiacchiere, di incontri. Di cene in famiglia e cene con amici, di ore in cucina con la mia mamma o il mio papa', a imparare nuove ricette e nuovi segreti.
La notte di Natale ricorreva anche il primo anno di blog. E' passato in sordina ma dentro di me un pensiero a queste pagine virtuali e' arrivato.
E di queste vacanze ho portato con me la vocina di mia sorella che mi diceva
Ai tuoi bambini cantero'
I libri sono ali che aiutano a volare
i libri sono vele che fanno navigare
i libri sono inviti a straordinari viaggi
con mille personaggi l'incontro sempre c'è.
I libri sono amici che fanno compagnia
i libri sono sogni di accesa fantasia
i libri son momenti di gioia e commozione
non manca l'emozione che un brivido ti dà.
Evviva la lettura! Comincia l'avventura
un sogno ad occhi aperti nel mondo che vuoi tu.
E questo motivo che mi ronza imperterrito nella mente e il cui testo mi piace moltissimo, sara' la colonna sonora di questo Natale 2011 appena passato.