Wednesday, January 11, 2012

Dalla East Coast

Dopo una partenza travagliatissima con incontro con un orsetto lavatore obeso attratto dalle prelibatezze nella mia valigia, trenino per l'aeroporto all'ultimo temporaneamente sospeso, volo acrobatico del cellulare con atterraggio in due pezzi simmetrici e decesso sul colpo, sono arrivata sulla East Coast. Il mio commuting tra Boston e New York e' un po' faticoso ma una meraviglia di esperienza. Il bello di questi viaggi e' che sono giorni di vacanza camuffati da impegni professionali. Sono qui "per lavoro" ma i giorni tra i colloqui sono giorni per me, me li godo appieno tra letture e passeggiate a scoprire e fotografare citta' note da nuovi angoli. Ieri exploit di gioia per un acquisto imprevisto di gran soddisfazione con felicita' che persisteva al risveglio questa mattina pensando che quel cappotto adocchiato mesi fa e da allora sospirato e' entrato nel mio guardaroba -e devo solo trovare un modo per mimetizzare le borse degli acquisti durante l'interview domani-  Questa volta a Boston c'e' almeno il Lui della coppia che mi ospita. E' bello essere qui insieme, cenare insieme, avere il tempo per lunghe chiacchierate. Oggi voglio ripercorrere il giretto sull'acqua che abbiamo fatto ieri sera. Boston e' davvero incantevole. Ieri passeggiavo e sognavo ad occhi aperti... rivivevo i ricordi di me curiosa e dedita alla scoperta degli USA, di me e Matthew freschi innamorati, ammiravo i quadretti di genitori accovacciati accanto ai propri figli a scoprire la natura del Boston Common, di una coppia anziana, elegante ed impeccabile, al tavolo alla finestra di un ristorante storico e chic, di una mamma e una figlia a braccetto con le borse dello shopping. Boston da sempre mi sembra una citta' dai modi garbati e dalle belle maniere, una citta' che vive di orgoglio e istruzione, di storia e progresso che incessantemente si fondono creando un'atmosfera da cui non vorrei separarmi mai. E' una citta' in cui mi rispecchio, in cui verrei a vivere senza esitazione, in cui so che vivrei la vita secondo i miei canoni, valori e ideali. Mi piace quanto mi fa sentire il calore degli affetti e il valore della famiglia. Ieri sono passata davanti a quelle che erano le mie finestre preferite. Erano ancora addobbate proprio come le avevo lasciate. Vetri freddi dietro ai quali mi sono sempre immaginata piccoli nasini incollati ad ammirare la danza silenziosa di minuti fiocchi di neve, Erker illuminati dai quali la melodia di un pianoforte dava voce al buio della notte mentre rincasavo.
Forse e' destino che non ci trasferiamo qui adesso. Forse ci sono sogni che la scorciatoia proprio non la vogliono prendere. E forse e' solo per darti il tempo di crescere e arrivare sotto nuove spoglie in un tempo piu' consono.

E intanto mi sono innamorata di queste note...


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