Saturday, June 30, 2012

Bummer

Ci sono momenti che aspetti una vita intera, che lentamente senti arrivare e non ci credi, per i quali vorresti prepararti e che vorresti accogliere con lo stato d'animo piu' appropriato, per assaporarne ogni istante e sfumatura, per apprezzarne il significato e la pienezza. A volte pero' le cose da fare si accavallano e gli imprevisti rimescolano tutti i programmi. E ora mi ritrovo ad un passo dall'inizio della residency con le voci della to do list per lo piu' depennate ma davvero stremata.

Sono tre settimane che viviamo out of a suitcase. Per carita', massima riconoscenza agli amici di Seattle e New York che ci hanno aperto la loro casa e fatto sentire i benvenuti giorno dopo giorno ma ora sento la stanchezza minare la mia serenita', lo stress cogliermi alla sprovvista. Domani, alleluja alleluja, riceveremo le chiavi della nostra nuova casa. Ma il container da Seattle con il letto non verra' consegnato fino alla fine della settimana prossima. La nostra couch hunting ci ha aggiudicato due divani bellissimi ma nemmeno quelli faranno capolino fino a venerdi'. Bummer... Perche' speravo davvero di riuscire a sistemarci, ad arredare il nuovo appartamento con calma, pensare alle cose mancanti e rimediare. E poi to sit back e guardare il calendario piano piano avvicinare me e il mio grande sogno. Invece sono cotta ed iniziero' la specializzazione giocando alla caccia al tesoro nella miriade di valigie che ci portiamo appresso dall'Italia ogni volta che al mattino vorro' vestirmi e dormendo su dei materassini di riserva  in attesa di vedere se arrivera' prima il container con il letto oppure il divano-letto. Almeno sono fiera della mia previdenza e dell'essermi portata i vestiti per la prima settimana di specialita' in Italia, poi Seattle fino a qui... just in case ...  o forse semplicemente me la sono gufata da sola...

Ma comunque... alla fine, una volta che domani arriveremo nella nostra nuova casetta, visto che non avremo dove disporre le cose delle valigie, non avremo molto da fare e mi mettero' d'impegno per ritagliarmi un po' di tempo per preparami, leggere un po', riflettere tanto, ascoltare le emozioni che mi riempiranno mentre mi concentrero' su questo nuovo inizio.

On a positive note, ho conosciuto tutti gli specializzandi che inizieranno con me quest'avventura. Sara' che parto sempre in quarta o che la diffidenza purtroppo o per fortuna non mi appartiene ma dalla prima impressione a pelle li ho promossi tutti a pieni voti!

Domani postero' una foto speciale speciale.... che ho ancora da scattare ma mi e' venuta in mente poco fa.................
 Ora crollo...  Have a fabulous Sunday!

Monday, June 25, 2012

Le prime emozioni

Dopo giorni di sfacchinate estenuanti, abbracci, saluti, riabbracci, good-byes, una festa per Matt da parte dell'intero dipartimento davvero piena di calore e di affetto, una cena con il lab in un posticino che non conoscevamo e che per fortuna abbiamo scoperto, squisita nei sapori e nella compagnia, di keep in touch and come back to visit, dopo uno sbarco a NY che ancora non sa di vero, giorni pieni, pienissimi, con sveglie alle 5.30 del mattino e trascorsi a conoscere questo nuovo sistema attraverso l'orientation, un esame che fino a sabato scorso ignoravo di avere e che ho preparato giocandomi tutto il tempo libero e il nostro primo weekend a NY, dopo tutto questo caos e sfinita ancora prima di iniziare, oggi, durante la prova pratica di quest'esame, ho finalmente toccato con mano quella complicita' che tutti menzionano ripensando alla loro residency e ricordano quasi con nostalgia.

E' qualcosa di speciale, di veramente caro e prezioso, che in un certo senso ti fa sentire invincibile nella tua debolezza di intern spaesato. E' un'energia che ti prende per mano e ti fa sentire che non importa quale sia stato il tuo percoro o quale sia il tuo bagaglio di conoscenza attuale, il destino della vita e del match ti hanno condotto fino a qui ed ora sei parte di una squadra di interns che comincia ad allenarsi insieme e da zero con l'obiettivo di crescere insieme e di imparare insieme l'arte del mestiere sostenendosi e aiutandosi vicendevolmente, come dicono qui while watching each other's back per questi tre anni.

Tutti parlano della residency anche come un periodo massacrante e durissimo che, con le sue 80 ore/settimana, che troppo spesso sforano nelle 100 illegali, mette a dura prova anche i rapporti personali piu' collaudati. Ma a me sembra stia per iniziare un capitolo di vita davvero speciale, forse il piu' bello di tutti. In cui si creano quei rapporti che nascono solo quando c'e da superare una difficolta' che, se affrontata insieme, non e' piu' un ostacolo ma diventa un'avventura. Quei rapporti che nascono da una mano tesa quando credi di non farcela, dalla gioia condivisa di vedersi diventare persone piu' forti, piu' competenti e in fondo migliori. Quei rapporti che in un batter d'occhio diventano un'amicizia salda che non si assopira' mai.

Al termine del suo discorso, uno dei direttori dell'ospedale, che nonostante la sua posizione impersona la disponibilita' e l'umilta', ci ha rivolto un gran sorriso e ci ha detto "Guys, you are now part of the family. So, welcome to our family!"

E per quanto questa frase possa sembrare retorica ed espressione dell'enfasi esagerata americana, a me e' parsa il benvenuto piu' sincero e sentito, pregno di fiducia e incoraggiamento. E cosi', avvolta in queste piccole prime emozioni, faccio un impaziente conto alla rovescia per finalmente poter iniziare ad offrire il meglio di me a questa mia nuova, grande famiglia.

Wednesday, June 13, 2012

One destination is never a place but rather a new way of looking at things

Ecco in arrivo il rientro in America. E con esso anche il solito magone. L'ho subodorato per giorni mentre imperterrito si insinuava dentro di me. Ho cercato di ignorarlo. Ma si fa sentire sempre piu' forte. E anche se ora che ho finito di bere il caffe' con la mia mamma mi si e' appiccicato addosso pesante e penoso come una volta e sembra paralizzarmi il cuore, in questi giorni mi sono accorta che questa volta e' un magone diverso, forse piu' leggero, forse piu' fresco, forse meno rassegnato. Questa sensazione di lasciare chi vorrei aver vicino, di separarmi da una parte di me e anche di fare male alle persone che amo di piu' sembra consolabile dall'entusiasmo che permea questo momento della nostra vita. La nostra vita ormai sembra essere scandita da viaggi. E questo viaggio in Europa e' stato davvero speciale. Sono stati giorni belli e preziosi. E ora partiamo. Ma anche se partiamo, alla fine saremo molto piu' vicini... basta un weekend lungo e ci si puo' vedere. Ed io non riesco ancora a crederci. Riuscire a vivere nella terra che realizza me e i miei sogni ed essere comunque ad una distanza ragionevole e fattibile dalla mia famiglia mi sembra la perfezione. E forse la perfezione e' il fatto che a chiunque mi chieda come sto mi esce spontaneo rispondere "Sto proprio bene, grazie. Davvero, non potrei chiedere nulla di diverso da quello che ci circonda in questo momento". Ed e' una sensazione che spero tanto duri il piu' a lungo possibile.

Ora e' strano ripartire per Seattle con un portachiavi vuoto. Sara' strano ripassare davanti al nostro cancello, alle nostre finestre e intravedere la quotidianita' di chissa' chi altro. Ci aspettano giorni pienissimi. Avremo il weekend per salutare gli amici "definitivamente". Poi festeggeremo la conclusione ufficiale del lavoro di Matt. Il mattino seguente saliremo sull'aereo che voltera' definitivamente la pagina e inaugurera' la nostra vita a New York. Ed il giorno successivo io comincero' l'orientation. E il solo pensiero mi riempie di gioia e paura, di entusiasmo e timore, indubbiamente di tanta riconoscenza per questo mio sogno immenso e irrinunciabile diventato realta'. E non so crederci ancora....

La settimana scorsa abbiamo avuto ospiti i genitori di Matthew ed e' stato meraviglioso essere una famiglia sola, sentire i cuori unirsi in risate, sorrisi, parole d'affetto, parole gentili, parole sincere. Sguardi piu' eloquenti di qualsiasi frase e timide carezze profonde come un abbraccio incrociavano il tavolo. Abbiamo soffiato tante candeline tutti insieme, ci siamo cimentati in chiacchiere che si frantumavano sulla barriera linguistica ma non su quella emotiva. Abbiamo trascorso momenti pieni di gioia, di calore, di un affetto desideroso di crescere sempre piu'. Siamo stati tutti davvero bene ed io ero veramente felice. Come e' bello vedere nascere dall'amore che condividi con l'uomo che hai scelto di avere al tuo fianco per tutta la vita una nuova famiglia, che si accoglie e si integra, che abbassa le carte e mette allo scoperto la parte piu' intima di se'. Perche' il tempo insieme e' quello che e' e allora si fa di tutto per aprirsi, conoscersi ed assaporare quel barlume di quotidianita' che si assopira' fino al prossimo incontro. E non posso negare che una parte del mio cuore spera in un Natale 2012 a New York con entrambe le nostre famiglie... chissa'...

Infine, a completamento di questo post che e' iniziato senza nemmeno sapere di cosa si sarebbe parlato, vi racconto che venerdi' siamo partiti alla volta di quello che sarebbe stato uno di quei weekend che rimangono nel cuore di tutti i presenti. Destinazione la Val d'Orcia. Percorrendo stradine che sembravano tracciate in quadri da museo, siamo arrivati in un borgo medievale completamente ristrutturato e trasformato nell'hotel piu' suggestivo che io abbia mai visto. Stradine di ghiaia collegano le casette in pietra rossiccia del borgo adibite a stanze dell'albergo alle quali si accede tramite vecchi portoncini in legno massiccio, numerati con piastrelle in ceramica decorata. Appoggiati sui balconcini o pendenti dai soffitti splendono magnifici vasi di gerani. Le viuzze sprigionano fascino e bellezza e il paesaggio toglie il fiato e riempie l'anima. La villa padronale ospita una corte delimitata da un porticato in pietra attraverso i cui archi la vista si perde nello splendore delle colline senesi. E qui, in questa cornice da sogno viene servita la cena. All'ingresso del borgo c'e' anche la vecchia chiesetta che rende questo hotel ideale per cerimonie. E proprio in occasione di un matrimonio abbiamo avuto la fortuna di scoprire questo posto magico. Gli sposini erano meravigliosi, innamoratissimi ed emozionatissimi, felici e radiosi. Davvero splendidi da guardare. E Matt ed io, tenendoci stretti, abbiamo rivissuto il nostro di matrimonio e ci siamo scambiati quel bacio che non c'eravamo mai dati in chiesa una volta scambiate le promesse. E' stato emozionante e magico e ancora una volta ho provato tanta gratitudine per tutte le cose meravigliose che ci stanno succedendo!


E a conclusione di questo post senza filo conduttore cito una frase che ho letto ieri dalla parrucchiera e che mi e' piaciuta davvero molto.

"One destination is never a place but rather a new way of looking at things"
by Henry Miller


...  chissa' come guarderemo il mondo da New York...

Tuesday, June 5, 2012

Folegandros

di gran lunga la piu' bella di tutte le isole che abbiamo visto nelle Cicladi!

Una striscia di terra che emerge dal blu intenso e profondo dell'Egeo con profilo sinuoso, prende per lo piu' la forma di scogliere scoscese che, prima di inabissarsi, addolcisono il paesaggio con spiagge meravigliose, dove l'acqua diventa turchese e cristallina e lambisce dolcemente la riva, a seconda delle zone, fatta di sabbia o sassolini. Qualche scoglio fuoriesce ad ammirare questo dono della natura che per lungo tempo solo le onde del mare hanno avuto il privilegio di vedere mentre l'interno era considerato un paesaggio brullo e inospitale esplorabile esclusivamente da chi era mandato qui in esilio.

Per fortuna l'uomo ha poi scoperto la bellezza di quest'isola meravigliosa dove finora sono stati costruiti unicamente due piccoli villaggi. Noi non abbiamo fatto in tempo a visitare Ano Mera ma Hora e' davvero splendida. Tuttavia, poco distante dal porto stanno gia' modificando questa natura spettacolare con imponenti strutture alberghiere. Tante non sono ancora finite - Se avete tempo, andateci presto: Folegandros va vista cosi' com'e', un connubio tra terra e mare di rara bellezza!

 





Sunday, June 3, 2012

Santorini

Santorini credo sia uno dei pochi posti che non puo' non piacere. La sua caldera da sola e' uno spettacolo incredibile e, al turista non pago di questa bellezza naturale, la stessa offre viste mozzafiato e panorami che trasmettono un profondo senso di pace e serenita'.



 



A Santorini abbiamo deciso che se c'era un posto dove volevamo coccolarci con delle uscite un po' sopra le righe era quello. E cosi' e' stato. Dopo aver percorso il tratto Fira-Oia a piedi (12 km lungo la cresta della caldera con un'ininterrotta vista incantevole) ed esserci ristorati con una bibita e questa vista indimenticabile, abbiamo scovato il posticino per la cena: il 1800.




Varcato il cancello d'ingresso ci siamo immersi in un idillio. Ho ricordi splendidi di cene con Matt in posticini insigniti della stella Michelin. Non ne abbiamo fatte tante ma quelle poche sono ricordi speciali e indelebili. La cena al 1800 e' una di queste - il ristorante non puo' fregiarsi ancora della stella Michelin ma spero che venga visitato presto perche' per me la merita tutta!



Il 1800 ha una storia molto interessante che linko qui e che vi invito a leggere. E' un posto dalla cucina sopraffina, avvolgente nell'atmosfera, impeccabile nella forma, squisito nel servizio e raffinato nell'ambiente senza pero' essere altezzoso o snob. L'accostamento di sapori era curioso sul menu, intrigante e sfizioso sulle papille gustative e gli abbinamenti enogastronomici un tripudio per il palato. Piu' che una cena e' stato un sogno! Se vi capita, a mio avviso il 1800 e' un posto imperdibile e incredibile!

Visto che siamo in tema vorrei segnalarvi anche questo bistro - Cafe Rouge - che ci ha regalato un paio d'ore speciali in quel di Kortrijk (Belgio) - i tavolini sono disposti sul lato di una piazzetta alberata dirimpetto ad una splendida chiesa in stile gotico. E mentre le note dell'organo riempivano l'aria, la mia cioccolata calda e' arrivata accompagnata da un eclair mignon - una delizia spettacolare che ancora mi sogno!

E qui il resto di Santorini... 
Oia


Kamari

Pyrgos

Red beach in Akrotiri 

Una splendida domenica a tutti! Se il tempo regge noi andiamo in montagna!!!

Friday, June 1, 2012

Naxos

Leggendo la guida della Grecia per decidere a quali mete affidare i nostri giorni di vacanza, ci siamo resi conto di quanto il mar Egeo lasci l'imbarazzo della scelta in termini di isole da visitare. Un po' alla cieca, alle piu' classiche Mykonos e Santorini, abbiamo deciso di affiancare Naxos, incuriositi dal fatto che e' l'isola piu' fertile di un arcipelago altrimenti arido e brullo. A posteriori, siamo strasoddisfatti!

Hora, la cittadina principale, e' molto carina e interessante divisa com'e' tra il suo Bourgos, che al tempo delle crociate ospitava la popolazione greca, e il Kasto dove, al di la' di una fortificazione, proseguendo verso la cima della collina, si erano stabiliti i veneziani. Nel complesso Hora e' il classico pittoresco labirinto cicladico di viuzze bianche strettissime che tra archi, passaggi e fiori creano suggestivi scorci. Dal porto di Hora una striscia di terra rivestita di fiori si estende nel mare fino a raggiungere un piccolo isolotto dove si erge la porta del tempio di Apollo... classicamente ritratta in cartoline e fotografie ad incorniciare il sole che tramonta... che come vedete proprio splendeva quando c'eravamo noi...





Carini da vedere anche gli ingressi dei ristorantini affacciati sul porticciolo con la loro fila di polpi penzolanti appena pescati e appesi ad asciugare su un filo teso.

Il resto dell'isola e' un susseguirsi di panorami meravigliosi. Tra i piu' belli sicuramente l'entroterra tra Filoti e Moni dove nascoste tra gli ulivi ci sono tantissime chiesette deliziose (alcune hanno ancora la corda che scende dal campanile per suonare le campane).

Filoti

Apiranthos

Apiranthos

I mulini a vento tra Apiranthos e Apollonas


Apollonas

Ad Apollonas abbiamo imboccato la strada per Hora lungo la costa settentrionale dell'isola: era segnalata sulla guida ma dal vivo era ancora piu' incantevole di quanto ci aspettassimo! La strada scorre tra vigneti e prati che rivestono fino all'ultimo scogliere che scivolano dolcemente nel mare. Matthew l'ha definita la Big Sur del Mediterraneo ma molto piu' bella. Io Big Sur non l'ho ancora vista pero' e' di certo un panorama che toglie il fiato e che riempie di vita ed emozioni chilometro dopo chilometro.