Saturday, February 5, 2011

Pensieri da una notte insonne

L'informational interview e il networking sono due concetti in cui mi sono imbattuta fondamentalmente dopo essere sbarcata in terra americana. Inizialmente mi intrigava quest'idea di solidarieta' professionale nella societa' ma la concepivo poco. Ora che l'ho sperimentata di persona la apprezzo moltissimo e apprezzo sempre di piu' questo lato della cultura e della societa' americane.


Cos'e' una informational interview? Un caffe', un aperitivo, una chiacchierata con una persona a cui porre delle domande per ottenere delle informazioni. Generalmente e' una persona piu' avanti nel percorso professionale (di tanto o di poco non importa), conosciuta con un passaparola, a una conferenza, ad una cena, ad un evento qualsiasi, con la quale poi ci si incontra per chiedere consiglio, per ricevere una dritta, per ascoltare la sua esperienza, per parlare e crescere etc.


Tante volte quando rimpatrio mi sento chiedere "Com'e' l'America?"
Dietro quella domanda c'e' di tutto: la partecipazione di chi ti vuole bene, l'interesse di un amico, la curiosita' di qualcuno che e' soddisfatto della propria vita e sta comunque bene dove e' e vuole semplicemente ascoltare la tua esperienza.

A volte invece dietro quelle parole percepisco la speranza di sentire che e' il posto dove i sogni diventano possibili.

E secondo me lo e'.

Ma lo e' non perche' sia piu' facile realizzarli che altrove. 

Lo e' perche' le persone hanno dei sogni che cullano davvero. In cui credono davvero. In cui si immedesimano e per i quali si battono e danno l'anima.
In cui investono plasmandoci attorno scelte di vita.
Con entusiasmo e determinazione.

L'America non e' il paese delle scorciatoie, del far fortuna investendo nella prima cosa che balena per la testa o il posto dove i tasselli in disordine altrove trovano magicamente il loro posto. E' il paese che premia la dedizione, la passione, la fiducia nelle proprie idee. E' il paese dove l'uomo cerca e rincorre la sfida intellettuale. Dove l'informational interview e' all'ordine del giorno. Perche' esiste davvero lo sforzo comune per un mondo migliore. Che non e' una frase fatta che rassicura le coscienze dei singoli ma l'obiettivo di chi e' disposto a mettersi in gioco e condividere. In America ti educano alla condivisione. Alla condivisione di idee, della conoscenza, delle esperienze, dei contatti, dei progetti etc. e questa attitudine prevale sulla gelosia per il proprio "orticello", per i propri appunti sui banchi di scuola, per un contatto professionale, per un'opportunita' di cui si e' appena sentito, per un progetto in mente da tenere per se stessi perche' non si sa mai. Sul do ut des prevale la fiducia nell'uomo, nella sua intelligenza e nelle sue potenzialita'. La fiducia nel giving back, nella riconoscenza per quello che il passato ci ha lasciato e nella volonta' di creare un futuro migliore per le generazioni a venire. Perche' la cultura americana e' la cultura della coscienza comune, del bene della societa'. E' la cultura della coscienza di un Paese che crede di poter guidare o comunque influenzare il progresso del mondo, di poter rendere il mondo un posto migliore. Via via migliore. Generazione dopo generazione. Attraverso il cambiamento. Di un paese che crede nel cambiamento. 

Mi e' piaciuta molto la frase di un professore che vive a NYC e che qualche giorno fa era a Seattle. Diceva piu' o meno cosi'. Il bello di NY e' che c'e' sempre qualcuno migliore di te (professionalmente). E la parte piu' bella era che nelle sue parole non ho percepito invidia, frustrazione o senso di inferiorita'. Ma semplicemente gratificazione di fronte a stimoli costanti e tanta passione per il proprio lavoro e per la sfida intellettuale che muove l'America, che e' cosi' insita nelle coscienze da indurre famiglie a (ri-)impacchettare la propria vita e continuare la propria storia altrove.


Perche' il cambiamento fa paura.
Perche' nel cambiamento ti misuri con te stesso.
Perche' per il cambiamento ci vuole coraggio.

Ma il cambiamento ci rende persone migliori.
E il cambiamento e' vita.

8 comments:

  1. E' vero, questo e' il paese delle meritocrazia, della capacita' di collaborare e di quella di cambiare, che dio lo benedica! Detto questo, e non e' poco, credo che:

    - la collaborazione di tutti con tutti e' animata dal do ut des. Io aiuto te perche' aiutando te, aiutandoti a migliorare, miglioro anche me - economicamente intendo. (Non e' un giudizio il mio).

    - Se c'e' un paese individualista e' proprio questo, non a caso non c'e' nessuna forma di tutela dei piu' deboli. Non esiste assistenza sociale degna del nome.

    - I sogni si realizzano oggi meno facilmente che in passato. Non e' piu' il paese dei balocchi, purtroppo!! Per dire, ci sono studenti di MBA che finiscono il Master e vanno a fare internship gratuiti - prima non succedeva. Scommetto che questi studenti qualche sogno in meno ora ce l'hanno.

    - La crisi economica ha paralizzato a lungo questo paese. Non lo riconoscevo piu'. E non sembrava tanto differente dall'Europa. Qualcosa da allora si e' incrinato. Speriamo non per molto.



    valescrive

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  2. @ Palbi: :)

    @ Valeria: si e no :) La perplessita’ e’ sul tornaconto economico del do ut des americano. Per me piu' o meno fa cosi': Io aiuto te perche' qualcuno ha aiutato me quando avevo bisogno ed e' qualcosa di estremamente utile, qualcosa per cui ho rispetto and that I value a lot (non mi veniva in italiano). Perche' siamo una societa'. E non da ultimo, per il valore del giving back.

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  3. mi e' piaciuto molto questo tuo post.. ora me lo salvo da qualche parte... anzi, ora lo mando in giro per email :-)

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  4. Ho apprezzato moltissimo questo post. Vorrei averlo scritto io e sono contenta Marica me lo abbia girato dicendomi che parole e concetti le ricordavano certi miei discorsi. Mi permetto di postarlo sul mio blog: http://fcliffhanger.wordpress.com/

    Grazie.

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  5. Grazie... "Federica della tabellina degli allenamenti" :) (come mi ha fatto notare Marica!)

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  6. ciao Pookelina! mi chiamo Serena
    sono una neolaureata in medicina, mi sono imbattuta nel tuo blog cercando informazioni su come specializzarsi negli USA o fare attività di ricerca, e devo davvero farti i complimenti per i post!
    vista la gentilezza con cui di solito rispondi ai commenti mi permetto di chiederti una informational interview "virtuale" ;) tramite email, per chiederti qualche informazione e consiglio..se non ti scoccia! la mia email è sissi87as@gmail.com
    ti ringrazio in anticipo!

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