Saturday, August 6, 2011

Chicchi d'uva e betle leaf

Finalmente ho una casetta e valigia e zaino sono stati riposti nell'armadio, lontani dagli occhi e della mente! Per quanto il posto, che wikipedia passa come ridente localita' di villeggiatura estiva ai piedi delle colline della Georgia, sia uno stradone attraverso un agglomerato di malls, ho individuato delle aree con un po' di carattere, quasi belle direi, e anche il mio appartamentino mi piace assai. Lo condivido con una ragazza indiana (e anche con suo marito nei weekend). Ci siamo conosciuti per puro caso ma si e' creata subito una particolare armonia. Sono le prime persone indiane con cui entro cosi' in confidenza e mi piacciono proprio! Inoltre, lei e' la mia fotocopia, lui la fotocopia di Matt. Lei e' nata quattro giorni dopo di me, lui sei giorni dopo Matt. Sono curiosissima di vedere gli sviluppi.

Quando giovedi' disfavamo le valigie, lei molto gentilmente mi ha chiesto se poteva appoggiare delle icone della sua religione su una console in soggiorno. Mi e' venuto spontaneo rispondere "Of course! Please!".
Poi durante il giorno mi e' caduto l'occhio sulla console: ci sono un piattino d'argento con dei chicchi d'uva come offerta, una betle leaf, le immagini di alcune divinita' induiste, tra cui la dea della prosperita' (foto), il dio della forza d'animo che sostiene una collina sul palmo della mano, il non meglio definito "teacher" che rifiuta ogni forma di eccesso e bene materiale, il dio che tiene lontani gli ostacoli dal nostro cammino e infine un'icona delle tre divinita' principali della religione induista.
Prima di partire sapevo mi sarei dovuta sistemare, ma non mi ero soffermata sui dettagli con chi/ da sola/ etc. E questa convivenza con questa coppia indiana mi sta affascinando moltissimo cosi' come una delle cose piu' belle di queste giornate sono le lunghe chiacchiere: venire a conoscere la cultura e la storia che queste due persone custodiscono e hanno portato fin qui.


Altri aggiornamenti da in the middle of nowhere sono:
- fa cosi' caldo che quando apro il rubinetto dell'acqua fredda, l'acqua esce calda
- fa cosi' caldo che ci sono stati due temporali e, invece di rinfrescare, quando l'acqua entra a contatto con l'asfalto, forma subito vapor acqueo
- fa cosi' caldo che alcuni impianti di aria condizionata si sono fusi
- fa cosi' caldo che avevo comperato delle banane perfette e nel giro di 24 ore non e' che siano maturate troppo ma sono semplicemente diventate una poltiglia immangiabile. Ma fa cosi' caldo che i pomodori sono succosissimi
- inizio a fare l'orecchio sull'accento di questa parte di USA e ho l'incubo che a forza di stare qui iniziero' anch'io a biascicare le parole, indugiare sulle vocali ed esprimermi con questa sorta di cantilena.

Youhaaaveagoooddaaaaay!

2 comments:

  1. bella la cultura indiana.... :-)

    d'ora in poi mi ti immaginero' con il sari e il puntino rosso in fronte :-)

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  2. ;)! Mi ispira un sacco infatti! E l'india e' schizzata in alto nella lista dei posti che vorrei visitare! PS: Che meraviglia che tornate alle Hawaii... so jealous!

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