Troppo spesso ero lontana dal laptop e troppo spesso mi riecheggiava nella mente il motivo di Vasco "(ma le canzoni) son come i fiori nascon da sole son come i sogni e a noi non resta che scriverle in fretta perche' poi svaniscono e non si ricordano piu' ". Quest'ultimo mese per me e' stato lo stesso con i posts.
Di emozioni ce ne sono state tante, di posts da scrivere e desiderio di scrivere pure. Ma senza laptop alla mano l'intensita' e l'entusiasmo di quei giorni si sono persi nel tempo e ora sono ricordi, vivi nella mente ma assopiti nel cuore. Al punto che mi sembra qusi banale riportarli sul blog. Ma ci provo.
In queste settimane c'e' stato un momento in cui
avrei voluto scrivere della famosa orchidea di step 1 che e' incredibilmente fiorita il giorno in cui avevo step 2. A distanza di otto mesi dalla prima fioritura, il primo fiore ha cominciato ad aprirsi due giorni prima, poi sempre di piu' e la mattina dell'esame era li' bell'aperto e mi sembrava davvero fosse li' per dirmi di credere in me stessa che ce l'avrei fatta anche questa volta. Speriamo.Avrei voluto scrivere del vaso formato da quattro vasetti tra loro comunicanti che un'amica mi ha portato con tanti fiori colorati to brighten my study time nei giorni a ridosso dell'esame.
Avrei voluto scrivere di Treasure Island, dove non tornavo da sei anni, quando ero venuta a trovare Matthew per la prima volta, e dove ancora una volta abbiamo riammirato la nostra San Francisco. Chissa' se un giorno la chiameremo casa.
Avrei voluto scrivere un post il giorno in cui il mio brother in law non riusciva a contenere la gioia e il sorriso mentre la sua sposina camminava verso di lui in chiesa per poi promettersi con un filo di voce e tanta commozione della sottoscritta amore eterno. E della delicatezza dei genitori di Matt nel chiedere al fotografo una foto con le loro figlie: la sorella di Matt, la mia nuova sister in law e neosposina del fratello di Matt e la sottoscritta. Avrei voluto scrivere delle tante emozioni che mi sono passate per il cuore, dei pensieri che mi hanno attreversato la mente e, per restare in tema di amicizia, di quanto mi sia sembrato speciale incontrare gli amici di mio suocero dei tempi del college... quelle amicizie cosi' profonde e durature che a me fanno davvero venire la pelle d'oca. E a volte provo a immaginare chi, tra le mie amicizie, sara' presente al matrimonio dei nostri figli e alle altre tappe che scandiranno la nostra vita.
Avrei voluto scrivere della cenetta semplicissima e piacevolissima, sui tavolini all'aperto, in un autentico angolino di Italia oltreoceano, insieme al mio amore, ad interrogarci sul futuro, sulle prossime decisioni, a cercare la nostra strada... e cercare di capire quale sia la scelta migliore, "la scelta giusta" per i mesi a venire.Avrei voluto scrivere ma soprattutto vedere molto di piu' di questa Windy City ma il tempo era quello che era e per questa volta e' andata cosi'. Speriamo di riuscire a tornare presto!
Avrei voluto scrivere di quanto mi sia piaciuto il paesaggio del Nebraska, verde, collinare, con qua e la' delle strade serpeggianti tra viti e campi di grano. E di un tramonto all'aeroporto di Omaha che mi ha lasciato senza parole, nulla di sensazionale nel cielo, anzi, un banalissimo tramonto, ma spettacolare il profilo dorato e scintillante delle nuvole rosa e bassissime sull'orizzonte illuminate da dietro da un sole infuocato che scivolava via.
Avrei voluto scrivere di quanto speciale sia stata la prima cena ufficiale con la famiglia di Matt e la mia nuova sorella in law e di quanto ci abbia sentiti, noi sette attorno a quel tavolo, una famiglia. Con un gran potenziale in ognuno di noi e tante tappe e gioie da condividere insieme davanti a noi.
Avrei voluto scrivere di quanto io non sia proprio fatta per i saluti, di quanto mi svuotino ogni volta, di quanto sia stato duro salutare prima la famiglia di Matt e poi, ancora di piu', Matt in aeroporto. Di quanto ancora una volta non sia stata capace di trattenere le lacrime e mi sia imbarcata singhiozzando e con quel male nel cuore che provo ogni volta che mi trovo ad un gate.
Avrei voluto scrivere domenica quando sono arrivata in Georgia. In un posto sperdutissimo e desolante dove le strade sono tutte a quattro corsie, arse dal sole, senza anima viva, tutti esclusivamente al volante, un centro commerciale dopo l'altro e un accento tiraemolla che per me e' ancora incomprensibile. Di quanto mi sia sentita a disagio e per niente sicura il primo giorno e di quanto invece ora tutto vada meglio, di quanto mi stia orientando anche in questa parte di America cosi' diversa dall'America a cui sono abituata. Delle persone che sto conoscendo e della solidarieta' che ho incontrato. E di quanto questo vivere qui e la' mi stia dando.
Avrei voluto scrivere di tante altre piccole sfumature di queste ultime settimane intensissime....ma a volte davvero emozioni e posts son come i fiori, nascon da sole, son come i sogni e a noi non resta che scriverle in fretta perche' poi svaniscono e non si ricordano piu'.

Ti assicuro che, anche a distanza di tempo, hai reso bene l'idea.
ReplyDeleteTieni duro!
le tue parole e le belle foto trasmettono tanto di quello che hai vissuto... momenti belli e momenti carichi di emozioni...
ReplyDeletetieni duro!
ti scrivo presto per email!
Grazie a entrambe :)!
ReplyDelete@ Eleonora: avevi proprio ragione: passato il Prom ho trovato un sacco di vestiti carini!
@ Marica: Non vedo l'ora di leggere la tua email! But take your time!