Friday, October 14, 2011

October 12, 2011, part two

E mentre fuori imperversa un temporale, l'acqua scroscia sui vetri, la grandine martella gli abbaini, il bagliore dei lampi squarcia il cielo e il fragore dei tuoni la musica in sottofondo, anche questa volta, sono arrivati i tuoi fiori e le tue parole...  e io posso solo guardare avanti a questa serie di traguardi che piano piano, uno dopo l'altro, tagliamo.
Insieme.

Iniziava (e finiva I guess) cosi' il post che ho scritto ieri. Credo di essermi interrotta per le raffiche di vento che hanno spazzato via le chiome degli alberi lasciando rami spogli ed esili e un tappeto di foglie che il vento ancora solleva in turbini gialli e rossi e poi posa di nuovo poco distante. Mi piace quest'annuncio della fine dell'anno. Mi ricorda che arrivano le giornate intime, calde e casalinghe, rannicchiati con un libro e una coperta, di torta di mele nel forno e zucca in ogni ricetta, di tepore quando si rincasa e freddo pungente su guance che spuntano tra il bavero della giacca e un berretto ben calcato sulle orecchie. Le luci alle finestre nel buio della sera, dietro le quali mi piace immaginare famiglie felici indaffarate a preparare la cena e finire i compiti, la gioia del Thanksgiving -la mia festa americana di gran lunga preferita- e poi il count down per dicembre, per la prima neve, per le luci per le strade, le decorazioni nei negozi, gli alberi, gli augri e le feste di natale, il tempo investito a indovinare il regalo piu' azzeccato. E poi la valigia e il ritorno a casa, le ore fattibilissime di volo e altrettante pesantissime di treno e poi... la porta di casa, gli abbracci, i piatti che non finiscono piu' mentre si apparecchia, i dopocena tutti quanti insieme a parlare fino a notte fonda perche' non capita piu' cosi' spesso di essere tutti insieme e quel tempo che riusciamo a ritagliare diventa prezioso, intenso, il cuore che stracolma di un amore che non trova espressione nelle parole, la felicita' che inonda gli sguardi, quegli stessi sguardi che poi portero' con me sull'aereo e inonderanno i miei occhi di lacrime. Ma poco importa. Manca poco. E ho tanta voglia. Ma non c'e' nostalgia in questa voglia. Ci sono troppe cose belle attese per le prossime settimane, c'e' tanta voglia di sentimenti, di emozioni, di aprire il cuore e lasciare che si inondi di Matt, di amici, di in-laws, delle persone che mi sono vicine qui in questa parte di mondo. E allora, se ieri notte invece che festeggiare sono stata incollata al computer a preparare e inviare le domande di ammissione in specialita' finche' gli occhi mi facevano male e non ero piu' sicura se stessi leggendo attentamente o recitando ormai a memoria il mio personal statement, oggi faccio una semivaligina e domani mi aspetta una toccata e fuga a Seattle per il weekend. E tu, cara Seattle, ti prego, fammi il regalo di rimanere soleggiata come annunciano le previsioni!

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