Saturday, December 3, 2011

The most fun part

Dopo il Thanksgiving e dei bei giorni in California mi aspettava il volo San Francisco - Interview trip. Sono partita con dentro un'altalena di tensione, incertezza, curiosita' ed entusiasmo. Ad accogliermi al JFK un albero di natale (che non si vede perche' la gente non si schiodava dalla mia inquadratura iniziale) e la grande mela.

La prima interview e' servita a rompere il ghiaccio. Inutile dire che la notte prima non avevo dormito nulla, piu' per la sveglia prestissimo che per la tensione ma forse e' il contrario. Sono stata la prima candidata a presentarsi. Appena sono arrivati gli altri, la rivelazione...interviewing is the most fun part of the whole game!  E da li' e' stata una strada in discesa! Finora tutte le interviews sono state delle chiacchierate informali e rilassate e mi piace un sacco andare a fare colloqui. Ho conosciuto tanti candidati e mi ha fatto effetto la complicita' e la vicinanza che si sente dopo poche ore che ci si conosce. Probabilmente per l'essere nella stessa barca, forse per l'aver fatto le stesse scelte. E chissa' se da certi incontri sbocceranno amicizie... speriamo di si',  che e' sempre bello!

Dopo la mia prima interview non ho resistito e benche' avessi un colosso di valigia al seguito, me la sono trascinata per quaranta blocchi, sotto la pioggia, estasiata tra le decorazioni natalizie, le lucine e le canzoni di Natale di una New York come sempre incantevole.
Nel mio giretto up and down the East Coast mi sono fermata a New Haven per visitare il campus di Yale University.



Sara' che la mattina avevo fatto quella che finora e' stata la mia interview preferita (non a Yale) ed ero veramente entusiasta e carica, ma appena ho varcato il cancello del campus e mi sono avviata lungo la stradina verso il quad, tra la solennita' e il fascino di quegli edifici, ho respirato il valore dell'istruzione e del dreaming big e tutti i sacrifici fatti finora hanno trovato un senso e un valore ancora piu' immenso.



In questo viaggio non potevo non ripassare per la mia adorata Boston. Che ogni volta mi accoglie familiare, elegante ed europea e suscita dentro di me una sensazione di affetto e calore... e desiderio profondo di tornare. 



Ieri mattina, mentre all'alba mi preparavo per un altro giro, ancora assonnatissima, ho buttato l'occhio fuori dalla finestra e ho trovato questi colori nel cielo mentre l'alberello illuminato ancora risaltava nel buio tra i palazzi... questo viaggio di nuovi angoli di mondo da esplorare, nuovi volti e nuove storie da scoprire, un ventaglio di possibilita' alla ricerca della prossima casa e del prossimo step, di sogni e di realta' mi rimarra' per sempre nel cuore.


Nel pomeriggio ho incontrato Matt e ci siamo ritagliati del tempo per andare a visitare Providence e Newport. Due gioiellini nel Rhode Island.
Newport cittadina e' carina con tutte le su casette e negozietti coloratissimi sul porto ma l'asso vincente e' la Cliff Walk con l'oceano da un lato e dall'altra mansions spettacolari affacciate sull'acqua, circondate da verde, incorniciate dai colori del tramonto. Ancora piu' suggestive dal lato opposto lungo la strada per gli addobbi natalizi.

Di Providence, purtroppo, abbiamo visto pochissimo. Torneremo a visitare la citta' ma che mi ha conquistata e' ancora una volta il campus della Brown University con i suoi edifici in mattoncini rossi, il calore delle finestre accese nel buio della notte, l'atmosfera intima dei fili di luci natalizie lungo l'ingresso dei dormitori, la solennita' nel freddo pungente di una sera di quasi inverno, archi, cancelli e passaggi strettissimi che si aprono sul quad. E una sensazione di pura felicita'.


Ora vado a tirare giu' dal letto Matthew... che ci aspetta una scarpinata per Boston a scoprirla una volta ancora e lasciarci stupire da quello che ancora di questa citta' non conosciamo. 

Buon weekend a tutti!

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