Svegliarmi al mattino, ancora un po' nel fuso di Iowa, quando i grattacieli sono ancora avvolti nella nebbia, il cielo azzurro e' ancora velato della sfumatura grigio fumo del buio della notte, le luci nelle case si accendono e rituali mattutini si intravedono al di la' dei vetri senza tende.
Mi accovaccio sul divano e osservo fuori dalla mia finestra questa citta' che si sveglia. Le macchine che svoltano agli incroci. Ognuna con un giorno da scrivere, con impegni diversi. Qualcuno sara' di buon umore, qualcun altro teso, qualcun altro ancora ancora assonnato. E mentre la luce cresce e questa nebbiolina si dipana, sento che appartengo a questa citta' piu' di quanto vorrei.
Una routine che si ripete per anni. Senza fretta. Seattle si sveglia con te, indossa i colori del giorno, ti lascia fare, ti offre opportunita' e ti guarda giocartele, ti vede gioire e soffrire, fondamentalmente crescere, si diverte insieme a te e insieme a te si corica ogni sera. Poi un giorno le vostre strade si separano. Lei restera' qui e un aereo ti portera' lontano. Lei continuera' a scintillare nei giochi di luce tra sole e oceano, a brillare nel cuore della notte in minute pennellatte strette strette di grattacieli che non si spengono mai, profumera' di sale e regalera' spettacoli naturali che non sono concessi a tutti i posti nel mondo. Continuera' a vivere. E ti aspettera' per sempre, se vorrai tornare. Non sai ancora se un giorno tornerai. Pero' sai che negli anni che vi separeranno Seattle crescera' ed evolvera' ma i tuoi ricordi saranno custoditi qui.
Per sempre.
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